ENRICO TRAVELS
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10/29/2018

i 10 posti da vedere a Cagliari

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Molte volte mi sono chiesto come potesse essere Cagliari, la "mia città natale", sotto gli occhi di un turista.
Cagliari è una meta ideale in tutto l'anno ma in estate può rivelarsi il luogo perfetto per le vacanze, infatti è adatta ad ogni tipo di turista: dalle famiglie che cercano relax al mare o nei numerosi parchi verdi, ai più giovani che cercano divertimento e vita notturna.
Io sono follemente innamorato della “mia città”, dei suoi tramonti, del suo sole e del profumo del mare. Per questo ho deciso di creare una piccola guida sulle cose imperdibili da vedere; partiamo con la prima:
1) Una passeggiata nel quartiere Castello
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Il quartiere Castello è il più antico dei quattro quartieri storici di Cagliari e sorge su un colle calcareo, a circa 100 metri sul livello del mare. I Pisani fondarono questo quartiere nel XIII secolo, lo fortificarono con mura, torri e bastioni e vi stabilirono le sedi del potere civile, militare e religioso. Passeggiando lungo le viuzze strette e articolate del quartiere, vi imbatterete in terrazze con panorami spettacolari, palazzi signorili e botteghe di antiquari e artigiani. Castello custodisce anche i monumenti più caratteristici della città di Cagliari: le imponenti torri pisane di San Pancrazio e dell’Elefante, il Bastione di St. Remy e la Porta dei Leoni.
Nel quartiere Castello si contano sette chiese e la più importante è la Cattedrale di Santa Maria, edificata dai Pisani nel XIII secolo.
Alcuni tra i più importanti musei di Cagliari si trovano a Castello, nei locali del moderno polo museale noto come Cittadella dei Musei.
In questo complesso di edifici, si trovano il Museo Archeologico, la Pinacoteca Nazionale, la Collezione delle Cere Anatomiche "Susini" e il Museo Civico d’Arte Orientale “Stefano Cardu".
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Rimarrete stupiti dai colori e dai profumi di questo storico e misterioso quartiere.


2) Cattedrale di Santa Maria
La cattedrale di Santa Maria è il monumento religioso più importante del quartiere Castello. Eretta nel XIII secolo e ristrutturata in varie fasi, svetta sul quartiere con una mole imponente, affiancata a Palazzo Regio e all’antico Palazzo di città. La chiesa, alta 32 metri, fu costruita in forme gotico-romaniche. Se ne ha notizia dal 1255: era la cattedrale con patrona santa Cecilia (poi fu intitolata a Santa Maria). Tra XIII e XIV secolo i pisani la ampliarono, ma la veste attuale è il risultato di interventi catalano-aragonesi durati quattro secoli. L’interno è arricchito da opere sacre come il tabernacolo d’argento e la Sacra Spina. La pavimentazione è decorata da disegni geometrici in marmo nero e rosa. Di grande valore anche la Madonna col Bambino, scultura lignea dorata del XIV secolo, la lampada d’argento di Giovanni Mameli (1602) e i dipinti del soffitto centrale, opera di Filippo Figari.
Sotto l’altare si trova il santuario dei Martiri, una cripta scavata nella roccia nel 1618, che conserva 192 reliquie. Nella sacrestia sono conservate le creazione di artisti napoletani e il meraviglioso Paliotto, opera di argentieri palermitani.


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3) Il Bastione di St. Remy
Il Bastione di Saint Remy rappresenta oggi il simbolo della città, e deve il suo nome al barone di Saint Remy, primo viceré piemontese.
L'imponente struttura, realizzata in stile classicheggiante e composta da colonne in calcare di colore bianco e giallo, venne costruita alla fine dell’800. Il Bastione aveva il compito di collegare il Castello alla parte bassa della città.
La Terrazza Umberto I, Il belvedere di Cagliari, e la Passeggiata Coperta furono costruite successivamente, nei primi anni del '900.
La Passeggiata Coperta attualmente ospita mostre temporanee di grande richiamo e interesse culturale.
Dal Bastione di St. Remy si scorgono i quartieri storici di Marina e Villanova, fino ad intravvedere la pianura del Campidano, lo stagno di Molentargius e in lontananza, le cime dei Sette Fratelli.
Consiglio sicuramente un aperitivo al tramonto, nel bar-ristorante presente sulla Terrazza Umberto I, rimarrete innamorati dal paesaggio unico.
Nella stagione estiva è possibile godere anche di buona musica e perchè no, magari di un calice di vino sotto le stelle.

4) Torre di San Pancrazio e dell'Elefante
Le 2 torri pisane, la Torre di San Pancrazio, costruita sul punto più alto della città, e la Torre dell’Elefante, che deve il suo nome al piccolo elefante di pietra posto su una mensola ad angolo, dominano la città lasciando ai visitatori una vista a 360° su Cagliari.
Le due torri furono progettate da Giovanni Capula tra il 1305 e 1307 ed erano un perfetto posto di avvistamento contro eventuali attacchi provenienti sia dal mare che dall’entroterra.
La Torre di San Pancrazio è posta ad un centinaio di metri sopra il livello del mare e sviluppata su quattro livelli per un’altezza complessiva superiore ai 36 metri. 
Persa l’originaria funzione di principale accesso al Castello, nel XVI secolo la torre fu adibita a carcere, dove i galeotti vivevano in condizioni disumane.
​La torre di San Pancrazio è ancora oggi una delle figure maggiormente riconoscibili nel profilo della città di Cagliari.​
La Torre dell'Elefante, in passato fu impiegata anche come polveriera, armeria e carcere. Maggiormente rifinita rispetto a quella gemella di San Pancrazio, questa torre è anche adornata dalla statua marmorea di un elefante, esposta in facciata, forse un simbolo della potenza marinara di Pisa.
Le due torri sono oggi visitabili, un’esperienza unica per chi vuole un ricordo particolare della città.
Visita il sito per maggiori dettagli:
Torre di San Pancrazio 
Torre dell'Elefante


5) Basilica di nostra Signora di Bonaria
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La Basilica di Nostra Signora di Bonaria è situata sul colle di Bonaria e costituisce il più grande tempio Cristiano della Sardegna.
L'esterno è caratterizzato da un chiaro stile rinascimentale, ha un colore bianco, dovuto alla roccia calcarea estratta dal colle, usata per costruire la Basilica. Nella piazza si trovano due sculture, la prima raffigurante una nave in un mare in tempesta, e la seconda raffigura il Papa Paolo VI, giunto in visita a Bonaria nel 1970. Poco più avanti della piazza, si trova la magnifica scalinata che dal colle arriva sin quasi al mare de su Siccu, uno dei porti turistici di Cagliari. La costruzione della chiesa è lunga secoli, basti pensare che la prima pietra fu posata nel 1704, nonostante l'idea di crearne una di dimensioni maggiori arrivò già nel 1370 quando nelle rive del colle giunse via mare una grande cassa di legno con all'interno il Simulacro della Vergine.

La leggenda narra che nel mezzo di una tempesta, una nave si liberò del carico. La bufera si placò appena gettata in mare una pesante cassa, che approdò sulla riva di fronte al colle di Bonaria. Dentro c’era una statua lignea: la Madonna con in braccio il bambino e in mano una candela, rimasta prodigiosamente accesa. In tutta la Sardegna si diffuse la devozione per la statua, che oggi è custodita nell’altare del piccolo santuario, adiacente la Basilica.
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L'interno della Basilica è molto luminoso ed imponente. La pianta è a croce latina con tre navate, e raggiunge una lunghezza di 54 metri e un'altezza di 50 nella cupola. L'altare della Basilica è sormontato da un affascinante baldacchino poggiato su quattro colonne di marmo verde con capitelli in bronzo.
Oltre l'altare maggiore, vi sono altri sette altari all'interno delle navate, quattro a destra e tre a sinistra. Nel lato destro del transetto, troviamo l'organo, che con le sue cinquemila canne è l'organo più grande della Sardegna. 
Accanto alla Basilica, è ben visibile il Santuario la cui costruzione risale addirittura alla cacciata dei pisani dalla Sardegna per mano degli aragonesi, ovvero intorno al 1325. E' il primissimo esempio di architettura gotico catalana in Sardegna. Ha una facciata sobria di colore bianco per via dei mattoni in calcare utilizzati per la costruzione, ed è arricchita da un grande rosone che permette di far entrare parecchia luce. Il portone invece, in stile gotico, è quello che un tempo era della Chiesa di San Francesco, in Stampace. Qui è custodito gelosamente il leggendario Simulacro della Madonna di Nostra Signora di Bonaria, mentre quello all'interno della Basilica è una fedele riproduzione.
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Non vi resta altro che visitare questo luogo sacro e affascinante.




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6) La spiaggia del Poetto
Il Poetto è considerata la meta preferita dai visitatori del capoluogo, in estate e in qualsiasi giornata di sole nel resto dell’anno. Si estende per 8 km dal Margine Rosso, nel litorale di Quartu Sant’Elena, sino alla Sella del Diavolo, che ne aumenta il fascino dominando dall’alto il porticciolo di Marina Piccola.
L’ampio arenile ha alle spalle un moderno lungomare, dove si possono fare passeggiate a piedi, coi pattini o in bici, mentre i caratteristici chioschetti a ridosso della sabbia sono il luogo perfetto per godersi una birra o una cena romantica a pochi metri dal mare. La parte del Poetto, nel territorio di Cagliari, è divisa in fermate, che derivano dalle soste del tram, oggi sostituiti dagli autobus che collegano la spiaggia con la città e l'hinterland.
Il Poetto è anche teatro di vita notturna, specie estiva: musica dal vivo, locali, luna park e discoteche vi accompagneranno per tutta la notte.

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7) La Sella del Diavolo
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A pochi metri dalla “prima fermata” e dal porticciolo di marina piccola, sorge il promontorio della Sella del Diavolo, il vero e proprio simbolo naturalistico della città.
All'origine del nome vi è una leggenda di derivazione biblica secondo la quale i demoni, capeggiati da Lucifero, rimasero impressionati dalla bellezza del golfo di Cagliari e tentarono di impadronirsene, in questo contrastati da Dio che mandò le sue milizie al comando dell'arcangelo Michele per scacciare Lucifero. Una versione della leggenda vuole che durante la battaglia, combattuta nei cieli sovrastanti il golfo, Lucifero fu disarcionato dal cavallo e perse la sua sella che si posò sulle acque del golfo e, pietrificandosi, diede origine al promontorio; l'altra racconta che il demone, durante la battaglia, cadde sul promontorio dandogli l'attuale forma.


Per chi ama il trekking e l’avventura, esiste un percorso, poco impegnativo, che permette di godere di panorami mozzafiato e di osservare elementi di grande interesse naturalistico, archeologico e storico.
Il sentiero parte da Cala Mosca fronte “Hotel Calamosca”, e si tratta di un percorso ben tracciato, segnalato da segnavia di colore giallo-verde.
Arrivati nel punto più alto, si possono ammirare le falesie calcaree sottostanti e le acque azzurre e trasparenti. Si ha anche una panoramica completa sul Golfo di Cagliari.
Il sentiero della Sella del Diavolo è molto importante anche dal punto storico e archeologico infatti si trovano i resti di un fortino della II Guerra Mondiale e della Torre di Sant'Elia, realizzata dai Pisani nel 1292. Nelle vicinanze si può inoltre osservare sia una cisterna punica che una romana. Il percorso segnalato termina con una staccionata in legno che blocca il passaggio ma, a propria discrezione, si può continuare a percorrerlo facendo tanta attenzione.
La seconda parte non è adatta ai bambini, infatti non esiste un vero e proprio sentiero ma bisogna farsi strada tra macchia mediterranea e rocce che vanno a picco sul mare, lasciando a pochi metri dai nostri piedi un panorama unico.
Proseguendo si arriverà fino a Cala Fighera.


8) Parco naturale di Molentargius
Il Parco naturale regionale Molentargius si estende su un territorio di circa 1600 ettari nei comuni di Cagliari e Quartu Sant’Elena. Nasce nel 1999 e ospita numerose specie di uccelli acquatici, tra cui i fenicotteri rosa, oggi uno dei simboli della città.
La storia del Parco è strettamente legata a quella delle saline, infatti il nome di Molentargius deriva da “su molenti”, che in sardo significa asino. Questi animali caricavano il sale raccolto nelle vasche e la zona, infatti, ha rappresentato per secoli il bacino più ricco in Sardegna per l'estrazione del sale dalle acque del mare, interrotta solo nel 1985.
Oggi il Parco comprende gli specchi d'acqua dell'ex sistema produttivo delle Saline di Stato di Cagliari, costituiti dal Bellarosa Maggiore o Molentargius (vasca di prima evaporazione), dallo Stagno di Quartu (vasche di seconda e terza evaporazione), dalle altre vasche salanti (saline di Cagliari) e dal Perda Bianca (ex bacino di raccolta delle acque madri).
Oltre ai famosi fenicotteri rosa, nel complesso di stagni del Molentargius convivono moltissime specie di uccelli selvatici, come il Germano reale, gli Aironi, i Cavalieri d'Italia e le Garzette. Ci sono anche delle specie rare come le raganelle, il rospo smeraldino e la tartaruga palustre, tutti perfettamente integrati nella flora endemica.
L'accesso al Parco è gratuito e all’interno è possibile fare diverse attività, adatte sia per i grandi che per i più piccoli. E' possibile anche prenotare visite guidate per gruppi, che comprendono l’osservazione della flora e della fauna del Parco.
Ci sono ancora altri due comodi modi di visitare il Parco: in minibus elettrico e in battello. Il centro è anche dotato di microscopi, sussidi audiovisivi e mezzi informatici.

Per  informazioni o prenotazioni delle visite guidate è sufficiente contattare l'Infopoint situato al piano terra dell'Edificio Sali Scelti, all'ingresso di via La Palma, telefonando al numero: +39 070 379191.


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9) Anfiteatro Romano
L'anfiteatro Romano di Cagliari si trova nel colle di Buoncammino ed è il più importante tra gli edifici pubblici della Sardegna Romana risalente tra I e II secolo d.C. Questa costruzione aveva una capienza di circa 10mila spettatori, suddivisa in tre gradinate riservate alle differenti classi sociali. Nell'anfiteatro andavano in scena lotte tra uomini e belve feroci , esecuzioni di sentenze capitali e lotte tra gladiatori.
Da agosto 2017, in attesa che si concludano i lavori di restauro in corso, l'Anfiteatro Romano di Cagliari ha riaperto parzialmente le visite. Sarà possibile effettuare un percorso che consente di godere di una vista ravvicinata del monumento, finalmente libero delle infrastrutture.  
Per tutte le info visita il sito dell'anfiteatro Romano

10) Necropoli di Tuvixeddu
Nel colle di Tuvixeddu giace la più grande e antica necropoli fenicio-punica del mediterraneo. Si tratta di un'area risalente al VI secolo che oggi custodisce un’infinità di testimonianze: sepolture e corredi funebri, pitture parietali. Sono stati ritrovati anche utensili, anfore, ampolle contenenti essenze, portafortuna e gioielli. I reperti sono tutti conservati presso il Museo Archeologico di Cagliari, anche se la maggior parte, purtroppo sono stati rubati o rimangono ancora all'interno delle camere funerarie.
Nelle pitture, datate tra il IV e III secolo a.C., sono rappresentati elementi decorativi floreali, ma anche serpenti e motivi geometrici.
Nei secoli successivi, la necropoli fu ulteriormente ampliata alle pendici del colle, dove i Romani scavarono sepolture a camera, ad incinerazione e a fossa. Ci sono anche tombe monumentali appartenenti a personaggi illustri.
Il parco è aperto tutti i giorni al pubblico, per tutte le info vi consiglio di visitare il sito della necropoli di Tuvixeddu.



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Questo articolo termina qui, spero possa essere d’aiuto per chi fosse intenzionato a visitare Cagliari, ma anche per chi come me, si "traveste" da turista e visita la città come se fosse la prima volta.​

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